“Passiamo all’altra riva 2023”

Anche quest’anno, l’inizio di settembre ha regalato a 18 quattordicenni tre giornate per fermarsi su quella soglia che è il passaggio dalle scuole medie alle superiori, con tutto ciò che esso porta con sé: desideri, aspettative, ansie, trepidazione… Dall’1 al 3 settembre questo gruppetto vivace di ragazze provenienti da diversi paesi della bergamasca, della Brianza e del milanese, accolte con cura materna dalla comunità del Conventino e accompagnate da tre giovani educatrici e due suore ha condiviso in un clima gioioso di amicizia e fraternità momenti di ascolto, riflessione, creatività, gioco, festa, preghiera… alla ricerca di ciò che è importante fissare nel cuore in questo significativo passaggio della vita. Nelle risonanze di alcune di loro leggiamo il dono che hanno saputo cogliere e la freschezza del loro cuore, che sa restituire bellezza e fatiche.
Ciao, è stata un’esperienza carina: certe attività mi sono piaciute mentre altre un po’ meno. Le attività più belle secondo me sono state quelle della prima sera: la visione del film, la riflessione e il gioco ” ti piacciono i tuoi vicini?”. L’unica cosa che non mi è piaciuta è il tempo che “abbiamo sprecato” senza aver fatto nulla di organizzato, dopo l’attività, a Riva di Solto. Grazie di avermi fatto partecipare a questa esperienza. (Marika)

Sono arrivata a Lovere non conoscendo nessuno, se non di vista alcune ragazze che avevano precedentemente partecipato con me al percorso guidato da suor Agnese. Dopo poche ore insieme, però, ho iniziato a sentirmi bene; ho fatto nuove amicizie e in breve tempo mi sono ambientata. Grazie anche alle numerose attività, mi sono sentita un dono, preziosa agli occhi di chi mi stava accanto, anche con i miei mille difetti; ho sperimentato la bellezza dell’amicizia con Dio, che “da sempre ha per me un grande amore” e mi desidera. Mi sono sentita accolta e sono riuscita ad apprezzare ancor di più la mia vita e tutto ciò che mi circonda, a partire dalle persone fino ad arrivare ai piccoli e forse insignificanti gesti e al paesaggio. Questa esperienza mi ha aiutata a comprendere il dono che sono, cosa che mi porterò nel cuore per l’inizio della nuova avventura al liceo. (Cecilia R.)

Questa esperienza di tre giorni, mi ha fatto voltare pagina per un altro capitolo della mia vita. Sono stati giorni pieni di emozioni nuove e vecchie ho conosciuto persone nuove a cui mi sono affezionata. Vorrei ringraziare tutto il gruppo che mi ha lasciato qualcosa impresso. (Giulia F.)

Di questa esperienza ricorderò sempre… le finestre! Non è una scelta casuale: i bellissimi momenti che abbiamo passato insieme mi hanno aperto una finestra sul mondo. La gita in battello, le camere strettissime, le canzoni al mattino cantate mentre il lago ci augurava il buongiorno, i momenti alla sera in cui gli sbadigli erano dietro l’angolo… Attimi come questi non si ripetono mai. Sono esperienze uniche che ti entrano nel cuore e non ne escono più! Ma le parole sono solo un mezzo per descrivere tutte le emozioni che abbiamo condiviso; possono sembrare un freddo mezzo di descrizione, un falso, un riassunto poco curato della vita reale, ma non sono mai scelte con disattenzione. La finestra che dava sul lago e che tutte le mattine ci prendeva nell’abbraccio caldo della sua luce rimarrà per me qualcosa di unico e prezioso, e mi ricorderà anche di tutte quelle finestre che la pastorale giovanile ha aperto nel mio animo: quelle del palazzo su cui erano proiettate quelle bellissime immagini, a Lovere; quelle dell’oratorio, che osservano sempre qualche bambino crescere e diventare più grande di quel che sembra; quelle che ogni mattina si aprivano sui grigi palazzi di Roma, ma che poi ci hanno mostrato soprattutto le bellezze di quella città. E sono sicura di non averle elencate tutte, ma va bene anche così, perché se le belle esperienze fossero così poche da poterle contare, il mondo avrebbe meno perle come noi! (Giulia S.)

Anche noi che le abbiamo accompagnate abbiamo ricevuto un dono, abbiamo avuto un’occasione di rimetterci in gioco e di stupirci ancora una volta di fronte a una giovane vita che fiorisce. Ecco le testimonianze delle educatrici.
Sono particolarmente affezionata all’esperienza di “Passiamo all’altra riva” perché, anche se non ho avuto l’occasione di viverla prima del liceo, per ben tre volte ho potuto partecipare “da grande”, tutte e tre le volte condividendo con le ragazze anche io in prima persona un “passaggio” della vita.
Anche quest’anno questi giorni mi hanno portato un triplo regalo:
-la possibilità di conoscere ragazze cosi belle, gioiose e piene di vita che mi hanno dato l’energia per affrontare il nuovo anno (e il futuro in generale) con una rinnovata fiducia e spensieratezza
-l’amicizia con le altre educatrici e animatrici, con le quali condividere desideri comuni e, insieme, costruire qualcosa di bello
-la presenza del Signore che nella storia delle ragazze incontrate in questi pochi giorni, mi ricorda che Lui è compimento vero dei nostri sogni e risposta affidabile per le nostre paure. (Alice)

Passiamo all’altra riva per me ha avuto il sapore della riscoperta. Avevo già partecipato come ragazza nel 2016 e quest’anno ho accompagnato le ragazze del 2009 in questa esperienza.
È stata una riscoperta perché nonostante gli anni siano passati mi sono ritrovata a pensare ai miei sogni e alle mie paure e a capire come, in fondo, l’essenza dei miei desideri sia rimasta invariata nonostante abbia cambiato molto le mie aspirazioni personali. Inoltre, quest’occasione mi ha permesso di rivalutare le mie paure, quelle che mi bloccano nella vita, e di vedere che si sono trasformate anch’esse negli anni: aspetti che prima ritenevo importanti adesso lo sono di meno e viceversa. (Beatrice)

È sempre bello trascorrere i giorni di questa esperienza in mezzo alle ragazze. È bello vederle sorridere e fare amicizia tra loro. È bello sapere di essere un punto di riferimento per loro insieme alle altre educatrici ed è bello soprattutto sapere che iniziano l’avventura delle scuole superiori avendo passato questi giorni insieme. Nonostante l’esperienza sia sempre la stessa, ogni anno le ragazze con le loro unicità mi fanno sempre scoprire qualcosa di nuovo, qualche sfaccettatura che non avevo mai notato prima. Spero che anche a loro questa esperienza abbia lasciato qualcosa, anche solo una piccola cosa, a cui poter riguardare, soprattutto nei momenti di difficoltà: un momento, un’amicizia o una parola. (Cecilia)