Lo sviluppo del carisma

Le sfide del nostro tempo, che nasconde dentro le sue stesse contraddizioni un forte bisogno di religiosità, e gli appelli della Chiesa a promuovere una spiritualità di comunione ci inducono a vivere il nostro carisma coltivando in modo particolare oggi il dialogo della carità nelle relazioni con le persone che incontriamo e serviamo nelle opere di misericordia proprie del nostro progetto apostolico.
A questo scopo mettiamo a disposizione le nostre risorse femminili e valori dell’internazionalità e dell’interculturalitàche ci caratterizzano.

Viviamo questo dono di comunione anzitutto nella nostra vita fraterna come sorelle che partecipano dello stesso carisma fondazionale e condividono i beni spirituali e materiali, e come discepole di Gesù sempre in cammino, sostenute dalla vicendevole misericordia.
Consideriamo l’accresciuta internazionalità dell’Istituto una ricchezza che ci porta ad accogliere e a valorizzare le diversità, anche culturali, e come impegno ad assumere serenamente i limiti e le fatiche che il dialogo comporta.

Rese per grazia capaci di reciprocità e di comunione tra noi, ci impegniamo a intessere il dialogo della carità nel servizio apostolicocoltivando il senso della fraternità universale in Gesù redentore, sentendoci solidali con i poveri e percorrendo la strada dell’inculturazione,obbligatoria oggi per poterci fare prossimo. Questo ci vuole capaci di discernimento, disponibili a imparare dal diverso e a maturare nello spirito di collaborazione nella Chiesa e nella società, realizzando quello scambio di doni che è proprio del vero servire.

Fedeli alla nostra identità di persone consacrate nella sequela di Gesù Redentore, che per amore assume la “condizione di servo” e ci ha voluti in lui una cosa sola, ci impegniamo a contribuire a una cultura della solidarietà e a far crescere una spiritualità di comunione nella famiglia ecclesiale e umana, perché tutti possano vivere da figli nella casa del Padre.

La nostra missione oggi

Ovunque siamo
cerchiamo di mettere a frutto il “talento”
che ci è dato per il bene del prossimo,
nel servizio educativo,
sanitario
e di formazione alla fede,
con attenzione alle domande del nostro tempo
e nei modi più idonei ai contesti in cui ci troviamo.

Consideriamo perciò l’inculturazione
una “strada obbigatoria per poterci fare prossimo”
e vivere l’opera di misericordia
con l’atteggiamento di Gesù
che “spogliò se stesso
assumendo le condizioni di servo”.

In comunione con lui,
“venuto per servire”
e sempre operante nella storia,
ci prendiamo cura dei prossimi
mettendo in atto “le nostre tipiche risorse famminili”
e le virtù proprie della nostra spiritualità,
abituandoci al dialogo e allo scambio
e in collaborazione con le altre forze ecclesiali.