La nostra forma di vita

Costituiamo una delle molteplici famiglie religiose che vivono nella Chiesa e partecipano alla sua missione secondo la varietà dei loro doni spirituali.

La nostra vocazione specifica ci pone accanto ai giovani di qualunque condizione con preferenza dei più poveri e disorientati;
ai malati, agli anziani, agli emarginati; a coloro che ancora non conoscono il Vangelo, per condividere fatiche e speranze e per cooperare, insieme con le altre componenti ecclesiali, alla promozione della dignità umana e alla testimonianza cristiana attraverso il servizio di carità e l’annuncio della Parola.

Con la disponibilità a “fare tutto il possibile” per il vero bene dei prossimi esprimiamo la nostra totale appartenenza a Gesù, che seguiamo nella sua forma di vita casta, povera, obbediente e tutta donata per la nostra salvezza degli uomini.

Viviamo la nostra consacrazione in comunità, fraternamente “disposte a donare e liete di ricevere”, coltivando un clima di serena accoglienza; e come comunità svolgiamo i servizi di carità che ci sono affidati.
Pur sparse in varie parti del mondo, formiamo una sola famiglia, alla quale presiede la superiora generale, segno della sua unità e coordinatrice della sua azione apostolica.

Ci guida in questo specifico cammino una Regola di vita, che si ispira agli “esempi” che Gesù ci ha lasciato nel Vangelo.

La nostra identità

La nostra identità e la nostra origine
sono indicate già nel nome
che portiamo ufficialmente:
siamo “Suore di carita’
delle sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa”.

Veniamo, però, comunemente chiamate
“Suore di Maria Bambina”,
perché custodiamo
nel santuario annesso alla Casa generalizia,
in via S. Sofia, 13 a Milano,
un antico simulacro,
proveniente dal convento delle Francescane di Todi (PG) e donato,
dopo varie peregrinazioni,
al nostro Istituto nel 1842.

I milanesi,
che si sono presto uniti a noi
a rendere culto alla Madre di Dio
nel mistero della sua natività,
hanno anche incominciato a chiamarci
“Suore di Maria Bambina”.