L’«istituto Margherita» da sempre è attento alla formazione degli alunni con momenti di riflessione su diversi temi. Il periodo che stiamo vivendo sfida
il concetto di fraternità e ci costringe a un certo individualismo, ma ci apre gli occhi ai veri valori da trasmettere alle nuove generazioni.
Abbiamo perciò deciso di trascorrere il mese di ottobre approfondendo e vivendo la missionarietà e la fraternità. I ragazzi della scuola secondaria,
prima di iniziare le lezioni, hanno recitato insieme la preghiera proposta per la giornata missionaria mondiale, ripensando alla propria storia come
un grande telaio tra le mani di Dio i cui fili, a volte spezzati, ma resi stabili dall’incrocio con quelli di tanti fratelli e sorelle che incontrano
ogni giorno, formano «un’unica tovaglia,tessuta per il banchetto della vita».
A ciascuna delle cinque classi è stato affidato un continente, rappresentato sulla porta della propria aula. Durante le lezioni hanno sperimentato come
la fraternità è fatta di piccoli gesti, di rispetto delle regole, ma soprattutto della scoperta del dono che l’altro è per me, come una piccola missione
nella quale ambientarsi e vivere. Hanno realizzato delle tessiture con strisce di carta colorata, intrecciate in un telaio bianco, creando simbolicamente
la trama delle loro relazioni e osservando che il tessuto era tanto più stabile quanto più le strisce venivano intrecciate tra loro.
Nei giorni 21 e 22 gli alunni delle classi prime e seconde hanno incontrato, tramite la piattaforma zoom, due padri missionari, rispettivamente in
Tanzania (Africa) e in Sud America. Dopo aver spiegato che cosa sono le missioni e perché hanno scelto di dedicarsi a questo apostolato, i due missionari
hanno mostrato,con video e fotografie, uno spaccato di vita delle aree dove svolgono la loro attività: da un lato le case di fango, le scuole sprovviste di
banchi e di sedie, le strade sterrate, dall’altro la gioia di vivere con poco,i tempi di azione più calmi, il grande valore che acquistano le Celebrazioni
eucaristiche, vissute una volta al mese o anche una volta all’anno. I due sacerdoti hanno anche invitato gli studenti a non sottovalutare l’importanza
della scuola, poiché la fortuna di studiare e scegliere il proprio futuro lavorativo è un grande dono. L’istruzione, infatti, è un’occasione rara per
i fanciulli dei continenti poveri, i quali sono consapevoli che essa rappresenti un riscatto per ciascuno e per il Paese in cui vivono. I ragazzi tutti
hanno espresso interesse a conoscere il carisma missionario, nella certezza che queste esperienze rafforzano la voglia di fraternità.