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Diletta Sposa, Egli ha posto in te le sue care delizie. Ma
la vera e fedele Sposa di Gesù non deve mai cercare sé
stessa in cosa alcuna, né nell’interno, né nell’esterno; ma
solamente deve sempre cercare il gusto e beneplacito di
Dio, e così goderà una pace di Paradiso, anche nel colmo
di tutte le afflizioni, e se ne viverà sopra tutte le cose cre-
ate, e così potrà con giusta verità dire: Mea conversatio in
Coelis est – Ego in altissimis abito. Il vedersi attorniata
dalle miserie umane, non fa in lei alcun colpo, perché non
ne è penetrata, e vive sopra tutte le cose con lo spirito fis-
so in Dio, a somiglianza dei Beati in cielo.
Quando il Signore si degna per sua special bontà
di visitar l’anima con qualche grazia singolare lo fa ac-
ciocché s’infiammi nella considerazione d’una sì infinita
bontà che si degna di visitar il più vil verme della terra
per il desiderio che ha d’esser da lui amata. Oh! mio Dio,
che bontà! che amore infinito!... Attenda pur l’anima
Sposa quanto mai sa e può al suo interno; ivi si mortifi-
chi, si umilii, si annienti, ivi creda, speri, confidi, ringra-
zi, preghi, ivi si rassegni, si conformi, si doni, e finalmen-
te tenda all’infinito senza misura alcuna. Chè, fatto tutto
questo, non avrà fatto pur un atto solo di supererogazio-
ne, perché tutto è debito, tutto è obbligo e dovere, e si ter-
rà obbligata a fare altrettanto di più per soddisfare ai suoi
doveri. Dio tutto merita per essere quella grande infinita
bontà, qual’ è. Tanto la Religiosa è santa, quanto ha di
virtù, cioè di carità verso Dio e verso il prossi-
mo, e di profonda umiltà. Queste