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virtù eroicamente praticate canonizzano l’anima per san-
ta, non dico qui in terra, dove la vera santità il più delle
volte è stimata pazzia, balordaggine e stravolgimento di
cervello, ma dico in cielo, dove non vi è ombra di errore.
Dico di Dio che è la stessa Sapienza e Verità incarnata.
Sì, Dio stesso santificherà l’anima, e poi la canonizzerà
per santa in faccia a tutto il Paradiso, mostrandola ai Bea-
ti come che sia la gioja a Lui più cara, ed in lei godendo-
si e deliziandosi a vista di tutto il Paradiso, ed è da tutta
la Corte Beata mirata ed amata come compagna carissi-
ma, come sorella amatissima. È vero che i Beati amano
tutti noi aviatori come imagini di Dio, loro beatifico og-
getto; ma di gran lunga amano di più quelli che conosco-
no essere da Dio più amati, e queste anime così amanti
sono quelle che desiderano in loro compagnia. Aduque
che felicità di un’anima esser qui in terra tenuta come la
spazzatura del mondo, e in cielo dove la verità campeg-
gia, essere stimata come cara sorella. Oh! adunque mil-
le e mille volte care umiliazioni che termineranno in e-
terne felicità!... Sempre l’anima deve stare con una conti-
nua avvertenza in Dio, sommersa ed annegata, per così
dire, nell’infinito abisso del suo amore, manifestato a noi
nell’Incarnazione del Divin Verbo, che fu poi l’opera più
grande che far potesse un Dio onnipotente; ove le più alte
intelligenze celesti restano stordite per l’ammirazione, e
quasi fuori di sé.
Questo si vede chiaro nel Messager Celeste, quando an-
nunciò alla SS.ma Vergine l’Incarnazione, Ella