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DELL’AMORE DI DIO
L’amor di Dio quando è attivo in un’anima par che
qualche volta la faccia impazzire tanto è veemente. Oh
Dio che ardori! Par che in mezzo ad una fornace si vada
incenerendo tutta. L’effetto però più proprio di questo
amore è spingere l’anima a profondamente umiliarsi sotto
le creature: e l’amare i disprezzi e le abbiezioni ed essere
ansiosa i mille patimenti e croci. Questi sono i veri con-
trassegni che l’amor di Dio regni in un’anima; e
quest’anima così posseduta dal divino amore frange e
sminuzza ogni ostacolo che se le pone avanti, impeditivi
al conseguimento del più perfetto amore.
Ama, l’anima amante, il suo sommo Bene, ma
mai mai di questo amore si contenta; più vorrebbe amare
di quel che può, né mai si sazia d’accrescere il suo amo-
re: più ama di quel che vive, e non vive in sé, ma tutta nel
suo Amato. La sua vita è una continua morte, perché non
vivendo dove vive la sua vita si può chiamar continua vi-
ta di Dio in Dio. Quando il nostro Divino Redentore era
in agonia mortale esclamò Sitio: « Ah! Mio buon Gesù,