Page 14 - PRATICHE DI VITA
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gnerò a quelle tenere giovanette a me affidate anche
la divozione e la pietà. Farò loro ogni giorno
mezz’ora di istruzione religiosa, reciterò con loro la
terza parte del Rosario, e ad una di esse farò fare la
lezione spirituale.
M. Sarò con loro e con tutti, specialmente con mia so-
rella, dolcissima e anche compiacente. Non devo
però avere nessun riguardo per la nascita a correg-
gerle quando fallano.
N. Non mi lamenterò mai di nessuna cosa, non palese-
rò a nessuno le cose che il Signore mi manderà, né
le malattie, se non fossero pericolose (eccetto al
mio Confessore se le volesse sapere).
O. Procurerò di non far conoscere mai la mia inclina-
zione in nessuna cosa, acciò possa sempre fare la vo-
lontà altrui. Nel cibo e nel vestito sceglierò sempre
quello che meno mi va a genio, oppure accetterò come
per carità ciò che mi verrà dato da’ miei Maggiori.
P. Nell’andar per le strade terrò gli occhi dimessi, e in
quelle pubbliche non discorrerò ancora. Prima di
sortir di casa mi farò il segno della S. Croce, e mi
raccomanderò a Dio, e ciò farò anche in principio
di ogni azione.
Q. Custodirò cautamente i miei occhi non guardando mai
in faccia ad uomini qualunque sieno, neppure a mio
Padre, ne osservando donna pomposamente vestita.
R. Custodirò anche la mia lingua non dicendo mai pa-
role contro la carità, né parole superflue, e schiverò
anche sommamente di parlare di Confessore e di
Confessioni ecc .