Mangalore province, India

“Chi manderò e chi andrà per noi?“. E io risposi: “Eccomi, manda me!” (Is 6,8). Queste parole della Scrittura prendono carne ancora una volta nel sì di sr. Therese Crasta, la quale quest’ anno, in seguito a una richiesta della Superiora generale, si è offerta a servire nel Centro diurno destinato alle attività educative dei bambini con disabilità, aperto a Kabul, Afghanistan nel 2006 per invito di papa Giovanni Paolo II. Il Centro è gestito dalla comunità formata da suore di vari istituti religiosi.

La generosità di Sr. Therese nel servire i più poveri nel nome di Dio, oltre i confini della sua Patria, è un vero richiamo alle esortazioni rivolte dal papa Paolo VI al nostro Istituto. Parlando della carità che abbraccia tutti, alle suore di Casa generalizia nel 1955 diceva: “Abbiate il cuore grande come il mondo; non risparmiate e non lasciate fuori nessuno”. E nel 1969, affermando che la carità spinge ad andare, esortava: “Andate sui fronti meno provvisti di forze, meno forniti di opere; non abbiate paura se la Provvidenza vi apre le vie per diffondere l’amore di Cristo… Non abbiate paura. Se vi cacciano via che importa? Avete portato la vostra testimonianza… se vi licenziano? Non abbiate paura! Scuotete come dice il Vangelo la polvere dai vostri sandali, ma non rinunciate a fare il bene quando è possibile! Ve lo dice la Chiesa: Abbiate coraggio. Un coraggio prudente, oculato, giudizioso… abbiate lo spirito ardente delle vostre Fondatrici, così aperte a tutte le ansie delle anime

La disponibilità di Sr. Therese alla missione ‘Ad gentes’ è un segno eloquente della vitalità dell’Istituto e della passione per Gesù e per il suo popolo che caratterizza le sue origini.