DONNE ESPERTE DI COMUNIONE

 

            Alla radice della fondazione del nostro Istituto c’è una relazione: l’incontro fra Bartolomea Capitanio e Caterina Gerosa.

Due donne insieme: un dato storico che assume significato simbolico ed è permanente memoria della comunione dalla quale si sprigiona una forza dilagante di vita, e la sollecita.

 

Queste due sole, per amore più che sorelle,

 diedero principio al Santo Istituto

delle suore di carità

Furono quel granello di senapa

che meravigliosamente crebbe e si diffuse.

Due sorgentelle che si unirono

lene lene, poi, poco a poco, divennero fiume

 che va inondando la Chiesa in varie parti…

non solo nell’Italia nostra,

ma anche in terra di Missione,

e quanto bene operò!

 

Non è possibile costruire comunione attorno a se stessi, mettendo al centro la propria persona, i propri criteri e il proprio potere. Bartolomea e Vincenza l’hanno ricevuta dalla misericordia di Dio come promessa, e l’hanno accolta con umiltà, coraggio, iniziativa. Sono uscite da se stesse per il fascino esercitato su di loro dalla Carità di Gesù. Nell’adesione a Lui, Crocifisso per amore, si sono ritrovate sorelle fra loro e sorelle dei poveri di Lovere: dai giovani agli ammalati, ai soli… Hanno sopportato tutto volentieri, perché il desiderio della Vita era più forte di tutto.

Per questo sono Donne di comunione:

Hanno agito in due,

ma i doni e le personali caratteristiche dell’una e dell’altra,

per amore dell’unico elargitore,

si compenetrarono e unificarono nel risultato,

così che volerli scindere apparirebbe umana miopia

 

(cf. NSDU 2017 numero speciale, p 199-200,210)

 

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