Il centro di ascolto, che si identifica come servizio di accoglienza e risiede presso la chiesa «Santa Maria della luce» a Roma, è nato nel 2010 come parte integrante della Missione latino-americana e continua a esserlo ancora oggi. È stato organizzato per andare incontro ai bisogni dei latino-americani di tutte le etnie, tenendo conto che nella Chiesa di Roma ci sono centri di ascolto per persone di altre nazioni. Il servizio è portato avanti grazie alla collaborazione di suore di vari Istituti religiosi che con amore, sensibilità, grande disponibilità e tanta passione missionaria offrono con assiduità un tempo prezioso. Lungo la storia del  centro tante persone hanno lavorato con impegno ed entusiasmo, senza stancarsi. Si riconosce con gratitudine a questi Istituti la possibilità data ad alcune suore di svolgere questo servizio, e alle suore la disponibilità all’ascolto di ogni persona con problemi economici, sociali, di salute e, in particolare, di inserimento in una nuova realtà culturale.

Al presente siamo in dieci, provenienti da sette comunità, con il sostegno e la collaborazione di padre Franco, attuale cappellano della missione cattolica latino-americana, e svolgiamo questo lavoro non senza difficoltà, ma con la gioia di poter contribuire all’opera della migrazione nella Chiesa di Roma.

Il centro di ascolto si propone di accogliere le persone migranti, provenienti dall’America Latina, con una ‘prima accoglienza’ aperta a tutti e con la ‘seconda’ per chi è in cerca di lavoro. Offre un servizio di ascolto, di dialogo, di accompagnamento umano e spirituale. Si continua a verificare che il bisogno emergente e prioritario è quello della sopravvivenza: migliorare e rendere più dignitoso il tenore di vita, aiutare e sostenere i figli o i familiari rimasti nei rispettivi Paesi. Svolgendo questo servizio occorre anche saper ascoltare le difficoltà di carattere familiare, di integrazione sociale, di incremento alla vita di fede e orientare le persone a cercare strade e mezzi che possano servire loro di aiuto.

Ci rendiamo quindi sempre più consapevoli de ll’importanza dell’ascolto come bisogno fondamentale e profondo dell’umano e luogo privilegiato di evangelizzazione. È un’esperienza che arricchisce anche noi: il centro di ascolto diventa una vera scuola di vita, dove si impara da ogni migrante che incontriamo e di cui ammiriamo il coraggio nel cercare di superare le difficoltà, pensando anche alle proprie famiglie lontane.

Questo servizio presenta alcune sfide che difficilmente trovano soluzione, quando le persone si presentano prive di casa, senza lavoro, in situazione di clandestinità (oggi in gran parte superata), anche perché la non conoscenza della lingua italiana rende difficili i rapporti interpersonali. Un’altra sfida è il continuo aumento  di persone in arrivo, bisognose di attenzione, in condizioni di vita precaria e, nel contempo, il rispetto delle esigenze dell’attuale legislazione italiana.

Queste e altre difficoltà accompagnano tuttora lo svolgersi del nostro servizio. Tuttavia è necessario fare in modo che questi nostri fratelli e sorelle possano sentire, attraverso le parole e i gesti, la vera accoglienza, l’attento ascolto e il senso di speranza. Per quanto riguarda le suore che si dedicano all’ascolto e la loro modalità di lavoro, si notano un forte impegno di assiduità e il desiderio di rendere sempre più efficace tale forma di evangelizzazione. In questo servizio siamo chiamate a comunicare fiducia, accoglienza, protezione, aiuto per l’integrazione delle persone. La motivazione che ci incoraggia e ci sostiene è l’amore di Gesù che ci invita a manifestare la sua misericordia e compassione nel mondo d’oggi, come indicano il Vangelo e le nostre Costituzioni. Ci aiutano anche il fatto di poter parlare la stessa lingua della maggioranza delle persone che incontriamo e la conoscenza della situazione socio-politica dell’America Latina, da cui provengono. Siamo felici per quanto riusciamo a dare e riceviamo con questo umile servizio. Sentiamo la nostra esperienza positiva perché svolta con la Chiesa e come Chiesa, e per la speranza che suscitiamo nelle persone. Pertanto riconfermiamo il nostro desiderio di lasciarci guidare dai criteri di Gesù, dalla parola di papa Francesco  e da ciò che insegna la Chiesa. Con vero senso ecclesiale vogliamo allargare le braccia per accogliere coloro che bussano alla nostra porta, annunciando a tutti che «Dio è amore» e non ci abbandona mai.

suor Teresa Nunes

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