Secunderabad
NAGARKURNOOL: RINASCITA

Sembra un sogno… Lo scorso agosto la comunità di «St Gerosa Convent» aveva fatto il discernimento apostolico sul dispensario quasi in disuso. Erano state avanzate varie proposte per utilizzare l’edificio, una delle quali era di renderlo ampliamento di un altro ospedale per i malati di coronavirus. Il 25 aprile un medico – ex studente della nostra scuola diocesana – che lavora in un ospedale pubblico e in uno privato, è venuto a vedere la struttura e l’ha ritenuta adatta per le persone in quarantena Covid. Lo stesso giorno la comunità ha valutato l’ipotesi e ha espresso parere favorevole. Il giorno seguente è stata consultata la superiora provinciale, suor Alphonsa Vattoly K., che ha approvato la proposta, raccomandandoci, però, di vigilare sui rischi. Il 26 abbiamo spostato altrove le attrezzature e i farmaci del dispensario, abbiamo consegnato lo stabile per le trasformazioni richieste dal cambio d’uso e stipulato un contratto con i medici per tre mesi. Il 27 alcuni pazienti sono stati ricoverati e il dispensario è diventato ancora attivo. L’ufficiale sanitario, dopo l’ispezione con esito positivo, ha apprezzato il nostro gesto; noi abbiamo risposto che è il nostro contributo per l’emergenza che la società sta vivendo. Nessuna di noi è specializzata nel settore sanitario, ma abbiamo assicurato che accompagneremo la nuova opera con la preghiera, come Mosè che tendeva le braccia al Signore mentre Giosuè combatteva. Medici e paramedici sono a disposizione 24 ore su 24; dopo una settimana dodici pazienti sono guariti e sono stati dimessi, uno dei quali aveva più di ottant’anni ed era gravemente malato. A coloro, che si presentano con problemi minori, vengono somministrati i medicinali e proposta la quarantena domestica. La comunità è contenta di aver collaborato per salvare la vita ad alcune persone ed essere utile alla società che si trova in condizioni preoccupanti.