“Correre sempre verso la perfezione, come fa un viandante verso la sua casa” (Scr III, 157).
Per la Novena delle sante B. Capitanio e V. Gerosa – prendendo spunto dall’esortazione apostolica Gaudete et exsultate – sono proposti alcuni scritti di s. Bartolomea da leggere ogni giorno, dopo la lettura breve delle Lodi, e brevi suggerimenti da vivere lungo la giornata.

1° GIORNO: Il Signore ci chiama alla santità (p.13)
Dio ha dei disegni grandi sopra di voi, non vuole condurvi per una via ordinaria, ma vi vuole santa e gran santa e soprattutto desidera che lo amiate e serviate come ad una vera e leale sposa conviene. Gesù vi vuole tutta sua, donatevi a lui interamente, senza riserva (Scr I, 392-393).  La bella fiamma del suo santo amore, ardendo nei nostri cuori, ci renderà industriose per trovare sempre nuovi mezzi con cui piacere al Signore. Non dobbiamo contentarci di essere buone, dobbiamo essere sante, ma in quel modo che a Dio piace (Scr I, 657). Facciamoci sante, ma davvero. Abbiamo poco tempo da lavorare e poi un Dio da godere per sempre (Scr I, 386).

  •  Sento vivo desiderio di farmi gran santa e non voglio più differire; mi aiuti con i consigli e con le orazioni. Mi insegni la via di correre al mio Signore (a don Bosio, Scr I, 419).

2° GIORNO: Sante dove ci si trova (p.15)
Le grazie che il Signore vi comparte fanno conoscere che siete destinata a qualcosa di grande. Lasciate al Signore la cura di guidarvi come gli piace; vedrete che ovunque troverete i mezzi di farvi santa. Come tenera bambina mettetevi tra le braccia amorose del dolce vostro Sposo, a lui lasciate tutta la cura di voi stessa e vedrete che vi consolerà (Scr I, 213-214).

In ogni stato si può farsi santi (ib, 94). Alle volte il demonio mette in testa mille pensieri, desideri, inquietudini, fa sembrare migliore un altro stato e intanto toglie la lena di operare nello stato presente e così si trascurano i propri doveri. Prendete dunque lena di operare nelle presenti vostre circostanze (Scr I, 197-198).

  • Ho imparato quanto sia necessario dare ascolto alle ispirazioni, dipendendo da queste molte volte il principio della santità (Scr III, 36).

3° GIORNO: Si cresce in santità mediante piccoli gesti (p.17)
Ho considerato quanto piaccia a Dio tener conto di tutte le piccole cose buone, quanto gli piaccia l’esattezza nei propri doveri, non solo in quanto all’opera, ma anche in quanto al tempo, al modo, al luogo stabilito. Ho conosciuto che, operando in questa maniera, si opera veramente per Dio solo, che si schivano molti difetti di superbia, di compiacenza e che molto si incontra il gusto di Dio (Scr III, 114). Per facilitarmi, il Signore attacca a mezzi piccoli e facilissimi il principio della santità (ib, 24). La perfezione non consiste nella molteplicità delle opere, ma sta nel farle bene (ib, 21).

  • Farò grande stima delle cose piccole. Voglio procurare che tutte le mie azioni siano sante, non voglio più perdere tante belle occasioni di far bene (Scr III, 115, 216).

4° GIORNO: La grazia agisce se c’è riconoscimento sincero dei nostri limiti (p.38)

Vi desidero un cuore che sia tutto di Gesù, che non ami, non cerchi, non brami che Gesù; desidero che diventiate santa, gran santa, presto santa. Per questo vi auguro un sodissimo fondamento di umiltà. Sprofondatevi nella cognizione della vostra miseria, tenetevi per l’ultima di tutti. Questo è il primo scalino della santità (Scr I, 199). È una grazia somma conoscere bene se stessi per umiliarsi, e conoscere bene Iddio per amarlo. Consolatevi se siete povera; Iddio è la stessa ricchezza e vi arricchirà (Scr I, 224).

  • Risolvo di stabilire la mia santificazione sul sodo fondamento della santa umiltà. Da Gesù Crocifisso cercherò di impararla (Scr III, 211, 62).

5° GIORNO: Santità è vivere con il Signore i misteri della sua vita (p.19)

Viviamo ai piedi del nostro Amore Crocifisso: qui impareremo tutto, qui diverremo pazze di amore, qui ci faremo sante (Scr I, 217). A lui piaccia di farci patire con lui e di farci con lui anche risorgere a una vita tutta santa (ib, 361). Quanto è mai dolce il giogo del Signore, quanto sono soavi le sue leggi, quanto è amabile egli stesso! La sua volontà sia la nostra, le virtù che egli ci insegnò con i suoi esempi ci siano care e teniamo a cuore di volerci far sante (ib, 290).

  • Fare ogni possibile, soffrire tutto, dare anche il sangue per il bene dei prossimi potrebbe imitare da lungi la carità ardentissima del nostro Redentore nel morire per noi (CF 14).

6° GIORNO: Stiamo in guardia davanti alle nostre inclinazioni egocentriche (p.81)

Ho conosciuto quanto coraggio mi sia necessario per battere la via della perfezione; quella strada così stretta, piena di inciampi, tentazioni, tedi, inganni, croci, contraddizioni…; senonchè mi consolò Iddio col rappresentarmi che egli mi sarebbe sempre presente, che mi aiuterebbe e che per lui mi sarei salvata (Scr III, 27). Ho conosciuto che il demonio si serve dell’arte di far commettere piccoli difetti per tirare nel suo laccio (ib, 114).

  •  Voglio perseguitare l’amor proprio e la mia superbia perché con essa non si può avanzare nella perfezione (Scr III, 209).

7° GIORNO: Verso la santità camminiamo insieme (p.95)

Sono obbligatissima del ricordo che tenete di me. Questo nostro affetto ci faccia divenire tutte e due sante per mezzo di reciproche ammonizioni, eccitamenti e consigli (Scr I, 28). Una vostra visita ci servirà ad animarci scambievolmente all’amore del dolcissimo nostro Sposo, al distacco dalle cose mondane, alla pratica delle virtù cristiane, adattate al nostro stato, e all’avanzamento nella perfezione cristiana (ib, 34). Così saremo una sola nel Cuore del nostro divin Sposo. Piacesse a lui che con la sua grazia ci riuscisse di divenire tutte e due sante (ib, 619).

  •  Vi prego di avvisarmi e correggermi dei difetti che in me conoscete. Fatelo senza rispetto umano, per carità e per effetto di vera e spirituale amicizia (Scr I, 620).

8° GIORNO: Bartolomea ci indica il nostro specifico “modo di santificarci” (CF14)

Sono stata mossa dal sentimento di gratitudine verso il mio Dio, vedendo quante grazie mi fa per farmi santa. Ho sentito fortemente il mio Gesù invitarmi a procurare la mia santificazione col mezzo della carità verso il prossimo e mi pareva di farlo restar contento promettendogli d’impegnarmi senza riserva in questo santo esercizio (Scr III, 167). Ho conosciuto che la vera perfezione consiste nell’amore di Dio e del prossimo (ib, 129).

  • Parmi che sia molto caro al Signore che mi impegni quanto posso per il bene altrui, massime spirituale, però che debba far tutto per Iddio solo, così la carità non andrà disgiunta dall’umiltà e dall’orazione (Scr III, 72).

9° GIORNO: La Santa tra i Santi ci accompagna nel cammino (Gaudete, p.120)

Cara Bambina e Mamma, ai piedi della vostra Culla ora mi pongo. Qui imparerò ad amare Dio, a servirlo con fedeltà, insomma a farmi santa. Riguardatemi con benignità e compassione ed ascoltate le mie suppliche. Cara Bambina, per amore della vostra infanzia donate anche a me una santa spirituale infanzia, per cui, a guisa dei fanciulli, io non abbia volontà, intelletto, desiderio che per quello che vuole Iddio. Datemi la grazia di rinascere con voi a una vita spirituale e devota; la grazia di amarvi e farvi amare (Scr III, 740, 741, 732).

  • Maria, mi siete Madre, abbiate cura di questa vostra figlia. Fatemi santa, gran santa, presto santa (Scr III, 738, 739).
    Disponete i nostri cuori a ricevere lo Spirito Santo con la pienezza dei suoi doni (ib,736).

“Con particolare tenerezza sentii al cuore che l’Istituto abbia veramente d’essere chiamato l’Istituto del Redentore… E parvemi che Iddio lo voglia proprio sotto questo titolo particolare per insegnare alle persone che ad esso si consacrano il modo di santificarsi” (CF 14).

 

– Suore di Carità delle sante B. Capitanio e V. Gerosa – Milano, casa generalizia 2018