QUESTA E’ UNA DELLE TANTE STORIE DI SOLIDARIETA’ CHE SI VIVONO ALLA GRANGIA DI MONLUE’ A MILANO, UNA CASA DI ACCOGLIENZA PER RIFUGIATI POLITICI e MIGRANTI IN DIFFICOLTA’.

QUESTO GIOVANE AFRICANO STA RIUSCENDO AD INSERIRSI NEL CONTESTO ITALIANO GRAZIE ALL’AMICIZIA E ALL’AIUTO DI TANTE PERSONE CHE SI SONO FATTI CARICO DELLA SUA SITUAZIONE. 


“Ciao a tutti!

Mi chiamo Issa, ho 24 anni e sono nato in Costa d’Avorio.

Sono accolto presso un centro di accoglienza di Milano e ho un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Non ho più 9 dita su 10. Ho avuto un grave incidente lo scorso inverno quando un amico, che aveva condiviso con me il viaggio dall’Africa, mi ha pregato di accompagnarlo a Bardonecchia, sulle alpi, per aiutarlo ad attraversare il confine. Io non avevo intenzione di lasciare l’Italia, ma non potevo lasciarlo andare da solo.

Di fretta, siamo partiti, per la valle d’Aosta. Faceva molto freddo. Lì, a ridosso delle montagne io e il mio amico ci siamo salutati. Era ormai sera, mi sono seduto fuori dalla stazione per passare la notte e aspettare il primo treno per Milano. La stazione era chiusa e ho passato la notte all’aperto. Sento ancora il freddo nelle ossa ogni volta che ci penso. Avevo le mani congelate e le tenevo chiuse a pugno per ripararle dal freddo.

All’alba sono partito, ma le dita delle mani non le sentivo più. Non potevo andare in ospedale perché dovevo rientrare a Milano per non perdere il posto nel centro di accoglienza.

Ho pensato che dell’acqua bollente avrebbe aiutato le mie mani. Quando sono arrivato al centro le mie dita erano tutte andate in necrosi. Mi hanno portato in pronto soccorso, ma non c’è stato più niente da fare. Hanno dovuto amputarmele tutte, tranne il pollice della mano destra.

Se non fossi venuto in Italia non sarebbe successo. Ma sono stato costretto a scappare dal mio Paese, dopo che hanno tentato di uccidermi a colpi di machete.

In costa d’Avorio facevo il muratore e il tassista. Ora, senza dita mi sento inutile. In questi mesi ho studiato moltissimo e ho imparato l’italiano. Sto facendo tutto il possibile per rendermi autonomo, anche se non è facile.

Il mio sogno è trovare un lavoro come giardiniere. Solo delle protesi mi permetterebbero di riprendere l’uso delle mani”.

tratto da: “https://www.gofundme.com/aiutiamo-issa”